Vi avevamo lasciati, a due giorni dall’inizio dei lavori del cantiere di via dell’Olmo, a Latina Scalo, con non pochi dubbi e perplessità: di cosa si tratta? Cosa prevede il progetto? Per quanto tempo si protrarranno i lavori? Ad oggi sono passati circa venti giorni e, in merito all’apertura del cantiere, in un comunicato (era il 22 settembre), il gruppo consiliare di LBC dichiarava di rispondere “ad una questione annosa per gli abitanti di Latina Scalo” e di “essere vicini a un punto di svolta”.
I residenti della zona, forse quelli più ottimisti, pensavano che si trattasse della sistemazione del tratto sterrato della via in questione, paragonabile a una strada di campagna, caratterizzata da brecciolino tappa-buche, da innumerevoli avvallamenti e da uno sbocco in un tratto di strada privata, utilizzata da venti giorni a questa parte come uscita d’emergenza o in alcuni casi come autostrada, considerando la velocità con la quale la percorrono scooter, auto, navette, furgoni e persino i camion (!). Sarebbe interessante prendere le misure della strada e far notare le condizioni in cui versa, e inoltre descrivere l’esasperazione dei residenti del quartiere, che assistono atterriti ad un aumento del traffico su un tratto di strada già prima impraticabile ed ora assolutamente pericolosa! Ma procediamo con ordine e torniamo alla natura del progetto di via dell’Olmo. Si intuisce solo ora che tali lavori non riguardano assolutamente la parte disastrata, di cui ci siamo occupati in vari articoli, bensì un vecchio progetto del 2006 (in sedici anni quante cose cambiano… incremento urbanistico, aumento di pendolari, carenza di zone di sosta), un contratto di quartiere stipulato in altri tempi e tirato fuori dal cilindro, come se nulla fosse. Si legge nel comunicato che il finanziamento era rimasto in sospeso ed è stato recuperato e implementato dall’amministrazione Coletta.
Ora, non si vuole infierire sulla Croce Rossa ma, quando si implementano i progetti, bisognerebbe rendersi conto di ciò che si ha intorno, del contesto e dei cambiamenti in corso e ciò non è stato fatto. Di conseguenza il comunicato di LBC non può essere compreso e condiviso da chi ogni giorno vive i disagi di questo quartiere. Cosa ci si aspetta? Sicuramente la fine dei lavori: insostenibili i disagi alla viabilità, la difficoltà di trovare parcheggio anche davanti alla propria abitazione, la presenza massiccia di auto che scorrazzano nello strettissimo tratto di strada privata, oltre al disagio causato dalla quantità di polvere sollevata dalle auto che vanno a velocità elevate (ricordiamo che qui manca l’asfalto), e il ben più grave rischio di incolumità di cose e persone.
E si precisa che coloro che percorrono via dell’Olmo a tutta velocità non sono i residenti, che conoscono bene “l’annosa questione” di quella strada, citando il comunicato di cui sopra… E dato che ormai chi ha autorizzato i lavori in questo modo – senza cartelli, senza una chiara segnaletica – non è più interpellabile, per ovviare a tale disagi si auspica l’intervento dei vigili urbani.
Un ultimo punto. Via dell’Olmo, la parte “buona”, non era poi così male. L’area interessata dall’ampliamento stradale era sì sterrata, ma veniva usata come area di sosta, sia dai pendolari che dai residenti. Adesso quale sarà la situazione? Zero parcheggi, una doppia corsia, con a fianco una fascia di circa un metro, presumibilmente destinata al passaggio pedonale e un allargamento improvviso della carreggiata, per favorire l’innesto sulla strada che porta al parcheggio della stazione. Accanto a questo “serpentone” gli storici avvallamenti di sempre. Non capiamo e continueremo a non capire. Per adesso restiamo a guardare, ma non in silenzio.
Ottimo articolo, sono 14 anni che attendiamo la sistemazione del tratto di via dell’olmo disastrato dove vivono più di un centinaio di famiglie. Un sincero grazie all’autrice dell’articolo e a tutti coloro che si interessano attivamente alla questione