La centrale a biometano si farà. Questi i fatti emersi ieri durante l’incontro tra i cittadini di Latina Scalo e i rappresentanti dell’Amministrazione comunale, provinciale e degli esperti del settore. Presenti per il Comune il Sindaco Damianio Coletta, l’Assessore all’ambiente Roberto Lessio, i funzionari della Provincia di Latina Nicoletta Valle e Antionio Nardone e l’esperto in materia Alessandro Corsini dell’Università La Sapienza di Roma. Durante l’incontro si é appreso che il progetto iniziale presentato nel 2013 per una centrale a biogas – che quindi avrebbe prodotto il biometano e bruciato per ricavarne energia elettrica da mettere in rete -, é stato modificato poi in una progetto per una centrale che produce gas metano esclusivamente da fermentazione di FORSU (Frazione Organica del Rifiuto Solido Urbano), che verrebbe purificato poi al 90% e immesso nella rete della grande distribuzione. Da informazioni ricevute dai comitati sembrerebbe che comuque parte di questo gas prodotto sarà bruciato per produrre l’energia necessaria all’impianto. Il risultato ultimo della lavorazione effettuata da questa centrale, che é stato definito come ultimo anello di un processo di economia “circolare”, ed eco sostenibile (famoso impatto zero), tornerebbe ai campi agricoli. L’iter autorizzativo per l’installazione della centrale in questione é fermo all’esito positivo della conferenza dei servizi ma con prescrizioni che, a quanto riferito, saranno presto superate dalla Società che intende costruire l’impianto che otterrà così il via libera alla costruzione della centrale. Nel corso della riunione é emerso che l’iter autorizzativo (conferenza dei servizi), ricadrebbe quasi esclusivamente su Provincia e Regione e che il Comune di Latina, nel processo, ha avuto un ruolo marginale con dei pareri che non potevano quindi entrare nel merito dell’opportunità della costruzione di questa Centrale. Il frame legale nel cui ambito tale progetto é stato presentato e valutato é stato più volte richiamato durante l’incontro, significando che i pareri dati dai diversi Uffici sulla, a quanto pare, consistente documentazione presentata dal proponente, che ha generato a sua volta una “smisurata” quantità di atti, come risultato del processo di validazione dell’autorizzazione, sia intoccabile e inattaccabile. Il fatto vero é che durante questo incontro nulla si é detto nel merito della documentazione tecnica presentata dalla Società proponente e sulle valutazioni dell’impatto ambientale presentato per il vaglio degli organi pubblici preposti. Di fatto sembrerebbe che, per questa nuova tipologia di centrali – che sono i nuovi beneficiari di contributi pubblici e comuniatri – si aggiri il problema principale dell’impatto ambientale della combustione del gas metano prodotto dalla centrale stessa, spostandolo sui cittadini o comunque si chi userà questo gas, ma é tutto da vedere. Insomma in questo incontro non si é entrati nel merito dei dati e degli impatti ma si é presentato il progetto come proposto nei termini di legge e per questo da consierare legale e anche opportuno. La centrale sorgerà in una zona ove già insistono altre industrie chimiche o che fanno uso di chimica per le proprie lavorazioni, nella parte nord di Latina Scalo, a 50 metri dalla prime abitazioni e a diretto contatto con le coltivazioni: una ulteriore vessazione per questo territorio che già risulta circondato da queste industrie già altamente pericolose. Da quanto appreso durante l’incontro sembrerebbe che circa 10 mezzi porterebbero giornalmente la materia prima nell’impianto, che sarà poi scaricata in delle fosse e poi immessa all’ingresso del digestore con delle “benne”. Nulla é stato detto sulla provenienza e la qualità dei rifiuti organici (FORSU), che saranno digestiti dall’impianto. Nulla anche sui criteri di digestione, sugli scarti della lavorazione, nulla sulla qualità del gas prodotto e sui dati di inquinamento derivante sulla sua combustione. Nulla sulla quantità di energia necessaria alla produzione del gas e sull’impatto ambientale derivante dall’indotto del ciclo di produzione. Nulla sulla solidità finanziaria della Società, sulla fideussione a copertura di eventuali incidenti e nulla sulle somme disponibili per il ripristino della zona dell’impianto in caso di smantellamento dello stesso, nulla sui benefici eventualmente ricadenti direttamente sulla zona, nulla sulla preparazione tecnico operativa della Società e del personale che si appresta ad intraprendere l’impresa. Nulla é stato detto ma l’impianto si farà! Il sindaco Damiano Coletta durante il suo intervento ha essenzialemente detto che nel processo amministrativo il Comune non é parte dominante e che sull’opportunità possono essere fatti molti ragionamenti ma, agguingiamo noi, che di fronte ad un processo amministrativo giunto ormai al termine possiamo immaginare che valenza possano avere. Continuando il suo intervento ha proposto ai cittadini di costituire un comitato di controllo sulle attività dell’impianto formato da cinque persone che dovrebbero, a quanto pare, essere una sorta di sentinelle della legalità. Non si é capito con quale mandato, con quale autorità e soprattuto con quale preparazione possano affrontare questo compito. Un compito forse più delle Istituzioni sul territorio? Vedremo. Nel frattempo Latinascalo.org con l’articolo dell’11 maggio ha proposto un momento di riflessione e confronto rivolto a tutti: Istituzioni, Cittadini ed Associazioni. L’opportunità, neanche a farlo apposta arriva proprio in questi giorni e ci é data dalla conferenza che il 19 maggio prossimo terrà il dott. Stefano Montanari e la Dott.ssa Antonietta Gatti presso l’Hotel Antonella (Pomezia) sull’argomento “Nanoparticelle – ambiente e salute – morire di polveri”. Grazie proprio al nostro articolo e all’intervento di nostri amici e collaboratori, armati da tanta buona volontà, siamo stati messi in contatto con l’associazione Vitalmicroscopio, una delle associazioni che ha organizzato l’evento, che ci ha invitato alla conferenza e ha esteso l’invito ad “associazioni o comitati che stanno portando avanti questa battaglia ambientalista e ai politici che hanno concesso permessi e autorizzazioni a procedere per la costruzione dell’impianto”. Nel ringraziare l’associazione a nome nostro e di tutti i cittadini, riportiamo di seguito il testo integrale della mail ricevuta e vi invitiamo quanto prima a prendere contatti con l’associazione Vitalmicroscopio per essere inseriti nella lista dei partecipanti alla conferenza ed avere l’occasione di arrivare ad un quadro più ampio dell’impatto di queste centrali su di noi e sul nostro territorio. Noi rimaniamo come sempre a disposizione della verità e anche della legalità. Di seguito anche il video dell’incontro di ieri.
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