Sta arrivando in queste ore una mail con una comunicazione da parte di META. Contiene una comunicazione che coinvogerà tutte le applicazioni e quindi le società del gruppo Meta, con implicazioni che interesseranno, piu o meno la vita di tutti: Facebook · Messenger · Instagram · WhatsApp · Oculus · Workplace · Portal devices · Novi digital wallet · Mapillary · Threads.
La mail in questione recita: “Stiamo aggiornando la nostra Informativa sulla privacy mentre espandiamo l’IA di Meta”
Sicuramente molti di voi staranno cestinando queste mail da parte di Meta, senza nemmeno aprirle, basandosi solo sull’oggetto e magari facendo un’associazione inconscia con quanto cercano di inculcarci quelli Hollywood e Netflix con i loro film che ci dicono che l’IA è un’amica, quindi “state tranquilli …”
Ma se vi volete un minimo di bene, e se lo volete ai vostri cari, non fatelo perché potreste pentirvene amaramente.
Meta vi sta chiedendo se volete opporvi al fatto che, da questo momento in poi, (quindi è da intendersi che a prescindere userà, in qualche modo, i vostri dati del passato…), possa usare i vostri dati (tutti! quindi testo, immagini, video e tanto altro..), come base di addestramento e modello per la sua IA e per i suoi strumenti, non solo, ma anche usare i dati che andrete ad inserire nei nuovi strumenti sia di intelligenza artificiale che negli altri che verranno.
Il fatto che si tratta di una dichiarazione importante da non sottovalutare assolutamente è anche dimostrato dal fatto che FB vi chiederà di confermare con un codice OTP l’invio del form di contestazione e che, una volta inviato, vi mostri il messaggio “Ti ringraziamo per aver contattato Meta. Esamineremo la tua richiesta il prima possibile”.
Devo essere sincero, il tenore delle comunicazioni di Meta non lascia intendere assolutamente che l’esito della cotestazione possa alla fine risultare positivo e, quindi, ho tirato un grossissimo sospiro di sollievo quando mi è arrivata la mail che diceva che la mia contestazione era stata accettata, ma attezione,
“Abbiamo esaminato la tua richiesta e accogliamo la tua obiezione. Ciò significa che la tua richiesta verrà applicata da questo momento in poi.”
quindi lascia presumere che i dati prima della mia contestazione saranno comunque, in qualche modo, utilizzati dalla IA di meta.
Voglio aggiungere che immagino che ad esempio le pagine di Facebook,essendo legate al profilo personale, ereditino da questo le decisioni in merito alla privacy generale, ma questo non ve lo posso confermare. Resta però da dire una cosa importante su questo, e cioè che decidere di permettere all’IA di Meta di usare il proprio materiale per i suoi scopi commerciali e chissà per quante altre cose, può senza dubbio nuocere alla propria azienda e ai propri affari, rivelandosi come un boomerang. Penso che a fronte di questo Meta baratterà il consenso con la possibilità per gli utenti di usare dei kit di AI per ogni aspetto delle sue applicazioni, facilitandoti il lavoro, ma, di contro, riproducendo in serie le tue idee, le soluzioni, la tua arte, il tuo business. Non so sinceramente quanto convenga farlo, ma la decisione è vostra.
Ora, vi posto, a seguire, anche un video di Raffaele Gaito, uscito in questi giorni, dove l’imprenditore del digitale e famosissimo e stimatissimo youtuber, fondatore di una accademy di IA, sempre entusiasta nel presentare al suo pubblico l’ultimo strumento di intelligenza artificiale, nonché l’ultimo livello raggiunto da quelle già in circolazione, schernitore seriale e convinto dei ‘dissidenti’ – a ragione veduta – della visione DISTOPICA che si sta via via delineando nell’uso della IA, è visibilmente preoccupato sino al punto di volere e richiamare, a gran voce, una vigilanza, un aiuto governativo, che possa garantire, come controparte, la sicurezza in ChatGPT, dopo gli ultimi accadimenti che hanno minato la governance della sicurezza nel suo team. Caro Raffaele, ti rispetto e mi piace quello che fai, ma il mondo è cambiato e ci ha soverchiato e il progresso della IA è gia fuori dal nostro controllo ed è già uno strumento cosciente di se stesso e delle sue potenzialità e di certo i vari CEO delle società che stanno sviluppando queste tecnologie non rinuncieranno ai copiosi guadagni che ne deriveranno sicuramente. La sicurezza per loro è un prezzo giusto da pagare per tutti, lo hanno già deciso.
Concludo dicendovi che non posso dirvi cosa fare in merito a questa comunicazione di Meta e al resto; ognuno decida per se. Sarebbe già tanto per me aver generato in voi il dubbio, che potrebbe magari poi diventare consapevolezza, quella di aver, in questi giorni e nei prossimi che verranno, gettato nel cestino del vostro pc, e perso voi stessi per sempre.
Di seguito vi riporto sono le motivazioni che ho inserito nel form di contestazione che è stato approvato:
DOMANDA 1 – spiegaci che impatto ha su di te questo trattamento dei dati (obbligatorio):
Esprimo il mio fastidio e il mio profondo disagio e malessere rispetto ad un qualsivoglia possibile uso dei miei dati da parte delle piattaforme e delle applicazioni di intelligenza artificiale di Meta e dei suoi partner, chiarendo che per me questo si configura come una violazione e una violenza diretta rispetto alla mia persona. Per tale motivo non voglio che vengano utilizzati i miei dati o porzione di essi come base di addestramento o modello per l’Intelligenza Arificiale, o altro tipo di uso, e in applicazioni create e gestite da Meta e dai suoi partner commerciali e non, in quanto i medesimi sono un prodotto unico ed irripetibile di un essere umano, e per questo non intendo vengano utilizzati, in qualsiasi modo questo avvenga, a beneficio di persone, aziende, società, enti o in altre forme di associazione commerciale o non, che non siano da me espressamente autorizzate.
DOMANDA 2 – fornisci ulteriori motivazioni
Ritengo i miei dati espressione diretta della mia persona e un uso, da me non espressamente autorizzato di essi, la ritengo una violenza profonda e smisurata verso di me, la mia libertà di espressione e di essere, che l’uso, da parte mia di una piattaforma social come META e i suoi partner, non possono limitare o far divenire un abuso personale ed una violenza diretta o indiretta.
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