Ci ha lasciati anche lui. Il Maestro Ennio Morricone, un grande essere vivente. Un uomo che ha prodotto incessantemente sino alla sua morte. Ci ha lasciati il compositore delle melodie tra le più belle che orecchio umano possa mai aver ascoltato. La bellezza delle sue opere arrivava dalla necessità. Non quella di fare soldi – ha condotto sempre una vita modesta anche nella notorietà. Non quella di avere like, visualizzazioni e consensi. La sua necessità di dover dire qualcosa non arrivava dalla sfrontatezza. Non arrivava dalla bellezza esteriore. Non arrivava dal potere e nemmeno dalla fama – che pur aveva guadagnato in tutti questi anni di attività nella musica e nel cinema. La sua musica arrivava dalla necessità di esprimere quello che non riusciva a descrivere con le semplici parole, e le immagini che musicava con le sue note andavano oltre. La sua arte generata da un processo complesso e incessante era, si, ricercata ma anche semplice. Semplice e geniale allo stesso tempo, così da poter arrivare a tutti. Grazie a lui molte pellicole sono diventate capolavori da oscar. La grandezza delle sue composizioni non è arretrata nemmeno quando ha prodotto musica per pellicole mediocri. Anche in questo caso è andato oltre perché era il momento di farlo. Come questo uomo così semplice potesse trovare questa profonda ispirazione. Come potesse, dalla sua estrema semplicità, derivare un lavoro così portentoso, questo, penso, nessuno la sa, e tanto meno in futuro, lo si potrà mai capire. Difficilmente gli esseri umani che vengono ora a questo mondo, potranno avere la curiosità o la necessità di ascoltare la sua musica e farla vibrare nell’aria ancora una volta e far magari risvegliare dentro di loro qualcosa: una scintilla che potrebbe diventare un fuoco vigoroso. C’è troppo rumore per sentire l’immenso. E ancora difficilmente credo potrà mai più accadere che venga al mondo un insieme così potente di semplicità e complessità. Qualcuno che possa anche solo per un istante eguagliare il Maestro. La grande bellezza che ci ha lasciato infusa nelle sue opere, nei film, nelle canzoni, si perderà forse nelle pieghe del tempo, sotterrata dall’inutile. Dal futile. Dalla vita bruta e meschina che di bellezza superficiale muore ogni giorno. Grazie Maestro per il tuo incessante tentativo di descrivere l’Universo con la tua musica, mai uguale, sempre aperta al diverso, al nuovo. Grazie per aver descritto l’amore, la gioia, la vita, la sofferenza, l’ansia e la morte così bene nelle tue note. Grazie per avercele donate così semplicemente e di non aver voluto che un saluto fugace per togliere il disturbo da un mondo ormai così cambiato.
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