Roberto Pecchioli
Gli ultimi terribili anni hanno mostrato alcuni tratti del carattere della massa che ingenuamente credevamo legati all’ignoranza o alle circostanze storiche. Invece, si sono rivelati elementi permanenti della nostra specie. Parliamo della credulità, del conformismo, dell’ubbidienza al potere, dell’indifferenza al pensiero critico, della disponibilità alla delazione, perfino a diventare il braccio violento del potere. Tutte le favole sul “buon selvaggio” corrotto dalla civiltà, sulla bontà dell’essere umano, tra inesistenti Arcadie perdute o età dell’oro passate, si sono rivelate menzogne tranquillizzanti; edificanti ma false rappresentazioni di ciò che siamo.
Diventa molto più realistica la teoria cristiana – accolta variamente da tutte le religioni del Libro- del peccato originale. La creatura umana nasce con un carico di istinti negativi riscattati dall’appello alla trascendenza, che il cristianesimo descrive come alleanza tra uomo e Dio. L’homo sapiens è un predatore con una caratteristica singolare: è disposto a considerare prede i conspecifici, ucciderli, schiavizzarli, sfruttarli. Si potrebbe affermare –il nostro è un approccio assai rozzo- che esistano due specie umane. Una è formata da implacabili predatori, a cui l’intelligenza e il raziocinio forniscono armi sempre nuove, l’altra è costituota da gr … [continua a leggere ..]
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Articolo apparso sul sito web maurizioblondet.it. Questo é solo un trailer dell’articolo originale. Tutti i diritti dell’articolo sono riservati al produttore.
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