di Roberto PECCHIOLI
Non abbiamo troppa simpatia per Sergio Mattarella, presidente protempore ( un tempo lunghissimo) della Repubblica Italiana. Divergenze politiche, ma soprattutto distanza caratteriale. Ci appare come un siciliano sbagliato, ombroso per quanto la sua isola è piena di luce, chiuso, triste, estraneo alla vitalità debordante della sua gente. Forse per l’ educazione gesuita, lo abbiamo sempre paragonato a certi preti siciliani della letteratura, don Pirrone del Gattopardo o padre Landolina di Pensaci, Giacomino di Pirandello. Sin dall’aspetto, dal linguaggio e dalla postura, esprime un atteggiamento notabilare, fatto di incontri riservati, toni felpati, distanza dal popolo. Sensazioni, niente di più.
Non riusciamo a non associarlo alla figura paterna, quel Bernardo Mattarella protagonista di una lunga- non sempre limpida- stagione politica iniziata con lo sbarco alleato in Sicilia del 1943. Sergio fu ministro della Dif … [continua a leggere ..]
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